IL FLUSSO MIGRATORIO RIGUARDA TUTTA L'EUROPA



Ci colpisce e ci fa riflettere quanto sta avvenendo ai confini tra la Francia e la Gran Bretagna. Migliaia di immigrati cercano con ogni mezzo di raggiungere il Paese della Regina Elisabetta. Dopo aver affrontato un viaggio pieno di pericoli mortali, aver attraversato il Mediterraneo in balia di trafficanti di uomini senza scrupoli, sfidano la morte pur di arrivare in quello che per molti è una terra promessa. Cibo e lavoro sono la spinta irrefrenabile che li fa saltare su treni in corsa o su autotreni che talvolta li stritolano sotto le ruote. Ora l’Europa si sta accorgendo che il fenomeno è di portata molto vasta, che non riguarda più soltanto i Paesi che si affacciano sulle sponde del mare nostrum, ma che è di tutti e di tutto il continente. Non serve erigere barriere di filo spinato, non serve mettere centinaia di poliziotti ad impedire l’accesso all’Eurotunnel. La fame non si ferma così. In questo anno il nostro Paese ospita l’EXPO, la grande manifestazione mondiale il cui tema generale è l’alimentazione. Molti profughi transitano proprio lì vicino come ci raccontano le cronache di centinaia di persone che alla Stazione Centrale di Milano sono in attesa di salire su un treno per raggiungere la loro destinazione europea. Viene da chiedersi se, tra i differenti approcci al tema proposti dai Paesi espositori, non ci sia un pensiero ed una proposta per quelle popolazioni che ogni giorno devono darsi da fare per conquistare un pasto. Forse, finalmente, qualcosa si sta muovendo, ci si sta accorgendo che ogni giorno affluiscono in Europa migliaia di persone, un fiume che sembra inarrestabile. Ancora il movimento di pensiero è labile, non ci sono idee comuni ed ogni Stato sembra pensare solo ed esclusivamente ai propri interessi nazionali, ma qualcosa inizia a muoversi. Si parla di distruggere i natanti utilizzati dai trafficanti mentre sono ancora a terra, di cercare di arrestare il flusso nei paesi sub sahariani, ovviamente in modo non violento, prima che raggiungano le coste del Mediterraneo. Un primo risultato sembra raggiunto, ovvero l’apertura di una discussione approfondita che coinvolge tutto il continente europeo. Noi siamo sognatori e vogliamo ancora credere che le sponde a sud del Mediterraneo potranno diventare il vero giardino dell’Europa.






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