QUANDO IL CANCRO COLPISCE AL CUORE

La notizia che mai vorresti arrivasse

Sono quelle telefonate che nessuno vorrebbe mai ricevere. Il tuo amico più caro, quello che conosci da quando sei nato, quello che non ha segreti per te e tu non ne hai per lui, è colpito da una terribile malattia. Una forma di leucemia molto aggressiva, che avanza rapida ed inesorabile, che non concede scampo. Lui lo sa, è perfettamente cosciente di quello che si porta in corpo e di quello che lo attende. La tecnologia, internet in particolare, non nasconde nulla, rivela a tutti quello che in altri tempi la pietà umana avrebbe nascosto, avrebbe tenuto riservato per concedere a tutti gli ammalati di avere ancora speranza. La telefonata è arrivata da un amico comune, lo ha saputo perché vive lì vicino. Io abito a molte decine di chilometri di distanza, i nostri destini si sono separati molti anni addietro, quando le vicende della vita mi hanno portato a strappare le radici da dove sono nato e cresciuto per godere il privilegio di chi sperimenta la quotidianità in città differenti. Lui è rimasto al Paese, si è adagiato alla vita sonnacchiosa della provincia ed è diventato nonno molto presto. È più che un amico, è fratello di latte. Nacque qualche settimana prima di me e, per ragioni che non conosco, la sua mamma non potè allattarlo. In quell’epoca l’unica alternativa al latte materno era quello di mucca, ma lui non lo sopportava e sarebbe certamente morto se non fossi nato io e la mia mamma non fosse stata in grado di nutrire contemporaneamente due neonati. Le nostre strade si sono divise dopo il liceo, abbiamo frequentato due facoltà diverse e scelto di vivere in modo differente. Ci siamo sempre sentiti al telefono con regolarità, anche se non con grande frequenza. Poi ci sono state le cene con i compagni di liceo. Quanti ricordi, quante risate. Ogni cena un evento ed un rinvangare episodi capaci di scatenare ilarità e di farci tornare indietro nel tempo. Peccato che siano cominciate solo dopo molti anni, forse troppi, dalla licenza liceale. Ci siamo ritrovati anche a qualche funerale di compagni di classe che se ne sono andati presto. Abbiamo commentato che era davvero triste pensare che uno ad uno ci avrebbero prima o poi chiuso per sempre dentro un mobile di legno. Poi ci siamo sempre consolati con un aperitivo brindando alla salute di chi se ne era andato. Domani ci incontreremo a pranzo, prima che lui cominci la chemio. Di che cosa parleremo non ho idea, non so neppure che cosa gli dirò. Sarà forse lui che dovrà consolare me. Intanto mentre scrivo queste parole mi scendono le lacrime e sono costretto a finire qui. Caro amico mio domani voglio bere alla tua salute, prima che sia troppo tardi.






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