AL MIO BABBO

Scomparso il 5 maggio

Caro Babbo, quando se ne vanno gli uomini come te, che hanno vissuto sempre uguali a se stessi, dobbiamo essere loro grati, perché ci ricordano, fortemente, la transitorietà della nostra condizione umana. Tu sei stato, per noi e per tutti coloro che ti hanno conosciuto, una salda e solida roccia. Abbiamo bisogno di punti di riferimento, di persone vere sulle quali poter contare in ogni situazione e ti abbiamo sempre trovato. La roccia, il promontorio che protegge, l’isola dietro alla quale abbiamo trovato riparo durante le tempeste della vita, questo sei stato per molti do noi e ci mancherai. Ma sei stato anche un uomo tenero e libero e mi piace immaginarti come un piccolo uccellino, capace di muoversi senza confini, ma anche fragile, delicato e sensibile. La roccia e l’uccellino, due immagini che possono sembrare incompatibili, ma che in te si sono fuse in modo esemplare. Il tuo pensiero libero, senza condizionamenti e preconcetti andava ben oltre la ripetitività della vita di ogni giorno. Un viaggio perenne nell’esplorazione dei meandri del pensiero umano e dei suoi comportamenti sociali. Hai sopportato con fermezza le numerose traversie che hanno segnato la tua esistenza, sempre trovando spunti per ripartire con ottimismo verso il futuro, un futuro che non hai mai smesso di inseguire. E futuro sono quelle giovanissime generazioni verso le quali hai sempre dimostrato particolare affetto e tenerezza. Serietà e riservatezza hanno caratterizzato fortemente il tuo percorso di vita. Un rigore morale inattaccabile, saldissimo e sempre presente che non ha mai significato intransigenza o, peggio ancora, integralismo. Il vivere civile, la convivenza tra gli esseri umani passa attraverso la serietà dei comportamenti e il rispetto degli altri significa anche rispetto di se stessi. Lo hai ripetuto tante volte e noi abbiamo cercato di trasmetterlo ai nostri figli. La tua idea di famiglia, solida e solidale ci appartiene pienamente. Sarebbe impossibile pensarla diversamente. Tanti, ognuno con la propria identità e il proprio pensiero, ma uniti nel segno del vincolo familiare che non deve conoscere esitazioni. La tua voglia di vivere appieno l’esistenza che ci è concessa ti ha portato a stringere nuove amicizie e nuovi affetti che ti hanno fatto trascorrere momenti di gioia. Ci rimane l’insegnamento che non ci sono limiti di età per la tenerezza e il sogno. La tua fede religiosa ti ha certamente aiutato nei momenti critici. La preghiera è stata di conforto nelle situazioni più disperanti, ma anche nei momenti lieti che la vita ti ha regalato non ti sei dimenticato di rivolgere lassù un ringraziamento sincero. Ringrazio, perché so che lo avresti fatto anche tu, tutti coloro che ti sono stati vicino in questi ultimi anni, che ti hanno voluto a pranzo, ti hanno aiutato in tantissimi modi anche nell’affrontare da solo la quotidianità. Ora, noi, dobbiamo continuare a vivere. Ciao ciao.






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