ANCORA TROPPE DIFFERENZE TRA NORD E SUD

La politica deve muoversi rapidamente

Perché il nord e il sud del mondo devono essere così diversi? E’ una domanda che mi faccio spesso e sulla quale rifletto. Ci sono certamente ragioni storiche e culturali profonde, che risalgono all’alba dei secoli. Ormai è appurato che l’uomo ebbe origine in Africa e da qui si trasferì verso l’Europa per occupare gradatamente tutto il suolo terrestre. Per lunghi secoli le popolazioni rimasero pressoché isolate per acquisire tradizioni e costumi che sono ancora oggi in uso. Solo negli ultimi decenni il fenomeno della cosiddetta globalizzazione ha portato un reale cambiamento. Ovunque nel mondo si possono trovare gli stessi abiti, gli stessi cibi, vedere alla televisione programmi del tutto somiglianti e leggere nella propria lingua i romanzi di successo. Le differenze vanno scomparendo anche sotto il profilo della cucina. Gli ingredienti di base ormai si trovano quasi dappertutto e le grandi catene di ristorazione contribuiscono notevolmente ad uniformare il modo di cibarsi dell’intero pianeta. Le trasmissioni televisive che trattano di cucina fanno il resto. La pizza, ad esempio, è divenuta ormai cibo universalmente reperibile. Ma ve ne sono tanti altri. Mi vengono a mente il salmone affumicato, tipico dei popoli delle regioni a nord del globo che si può mangiare a qualsiasi latitudine e i locali dove si vende kebab che sono presenti quasi ad ogni angolo di mondo. Se le differenze di comportamento si stanno progressivamente ed inesorabilmente appiattendo, rimangono profonde divisioni economiche e sociali. Anche in Italia si vedono, sono talmente evidenti che non servirebbero neanche le statistiche a puntualizzare quanto meno lavoro ci sia al sud rispetto al nord. Eppure le distanze ormai non fanno alcuna differenza. Si possono produrre merci pressoché ovunque e le materie prime e i macchinari possono arrivare dappertutto in poco tempo. Ma le profonde differenze rimangono. Che cosa manca al sud per essere almeno uguale al resto del mondo? Spesso nulla, anzi. Il sole, la luminosità favoriscono il risparmio energetico e con le nuove tecnologie di sfruttamento dei raggi solari ne garantiscono una ottima produzione. Penso al meridione italiano ed ai Paesi che si affacciano alle sponde del Mediterraneo che hanno tutte le caratteristiche per poter correre al passo delle aree più progredite e mi domando la ragione per la quale per anni abbiamo mangiato nei mesi invernali i pomodori prodotti in Olanda, quando è assai più economico e naturale produrli nelle aree calde. Sono misteri dell’economia difficili da comprendere. Il luogo comune che spesso ricorre è che le persone che vivono al sud non hanno voglia di lavorare. Affermazione che viene fatta da chi non c’è mai stato e che neppure dovrebbe avere commento. Il modo di lavorare è diverso, come sono diversi gli orari che dipendono dalle condizioni climatiche. Certo anche al sud ci sono persone che non hanno, talvolta, una gran voglia di andare al lavoro. Ma questo non accade mai a chi vive al nord? La mancanza di lavoro porta alla povertà e chi tenta di sopravvivere può essere tentato a tutto, anche ad azioni che possono essere contrarie alle regole del vivere civile. Ogni forma di criminalità è da combattere e da deprecare. Sono però da condannare anche quelle politiche che si disinteressano completamente ai problemi di vasti strati della popolazione, di coloro che lottano ogni giorno per un’esistenza appena decorosa. Quella politica che colpevolmente dimentica le popolazioni che stanno faticosamente cercando di acquistare la libertà necessaria allo sviluppo di ogni comunità umana. La domanda con la quale ho aperto questo scritto rimane senza una precisa risposta. La politica deve essere il motore di una più equa distribuzione di risorse e di lavoro. Lo sviluppo di tutta l’Europa passa attraverso un progresso significativo dei Paesi mediterranei che possono contribuire in modo notevole alla crescita. Occorre che chi governa agisca in fretta per evitare che le situazioni già precarie possano definitivamente andare in rovina. Dobbiamo attendere le prossime dimissioni di un Papa prima di veder muovere un dito in favore del Sud? Dalle ultime sono passati parecchi secoli.






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