LE BIOTECNOLOGIE SONO IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA

Dovremo produrre più cibo limitando l’inquinamento

Sono molteplici gli interrogativi che l’umanità si pone riguardo l’agricoltura e il suo futuro. Interrogativi che non sempre hanno una immediata risposta. Produciamo a sufficienza per le persone che abitano il pianeta? Siamo in grado di rispondere alle esigenze di una popolazione in costante crescita? E l’acqua sarà sufficiente per le produzioni pur con i cambiamenti climatici in atto? Infine possiamo ridurre il numero di persone che soffrono la fame? La FAO è l’Organizzazione della Nazioni Unite per il cibo e l’agricoltura. Si era posta l’obiettivo di dimezzare entro il 2015 il numero di esseri umani che, nel mondo, soffrono la fame. Un obiettivo che, purtroppo, si sta rivelando alquanto lontano, perché il numero delle persone che hanno un difficile accesso al cibo è in costante aumento. L’acqua è fonte di vita, essenziale in agricoltura. I cambiamenti climatici sono legati in modo stretto alle pratiche agricole, e in molti casi sono proprio queste ultime a rilasciare nell’atmosfera ingenti quantità di gas ad effetto serra. Una relazione complessa che induce a ripensare alle pratiche agricole tradizionali e a cercare di ridurre gli inquinanti. Dunque l’agricoltura dovrà diventare sempre di più una pratica sostenibile, in grado di utilizzare energie rinnovabili e di ridurre al minimo il consumo idrico. Le piccole imprese agricole ossia il frazionamento delle terre in piccoli appezzamenti sono in grado di affrontare al meglio le sfide del futuro, perché richiederanno meno acqua, saranno più produttive e in grado di restituire spazi agli alberi, con conseguente rallentamento dei cambiamenti climatici. Un ulteriore fattore da tenere in considerazione è la concentrazione della popolazione mondiale nelle grandi città. Secondo una stima delle Nazioni Unite, entro il 2050 ci saranno circa 9 miliardi di persone sulla terra e l’80% della popolazione mondiale vivrà nelle metropoli. Il solo trasporto dei milioni di tonnellate di alimenti necessari ogni giorno richiederà il consumo di ingenti quantità di energia con il conseguente inquinamento. La biotecnologia ci può venire in aiuto. È italiano un progetto che verrà presentato all’Expo 2015 in programma a Milano. Si tratta di una vera e propria fattoria verticale, distribuita su piani diversi dove le colture vengono effettuate con il metodo idroponico, ossia la coltivazione fuori suolo. In teoria i vantaggi dovrebbero essere notevoli. Intanto la vicinanza ai luoghi di consumo dei prodotti che non richiederanno trasporti costosi e inquinanti. La qualità dei prodotti sarà garantita ai più alti standard, mediante rotazione delle colture e totale assenza di pesticidi non più necessari per questo modello di agricoltura. Il riciclo degli scarti, l’energia geotermica per il riscaldamento delle serre e l’uso di pannelli solari per l’energia sono previsti perché si realizzi una struttura ad impatto ambientale zero. Infine si prevede una grande produttività perché per ogni ettaro di suolo urbano occupato dalla fattoria verticale si produrrà l’equivalente di quattro o cinque ettari di suolo. Sarà necessario investire in questa direzione se vogliamo evitare un futuro fatto di esseri umani alla disperata ricerca del cibo






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