VOTO DEMOCRATICO PER IL NUOVO PARLAMENTO EUROPEO
Pubblicato: 5 giugno 2014 | Categoria: IL DIRETTORE | Autore: Elvis Felici
Dovrà lavorare per una vera integrazione
L’Europa ha votato. E’ stata una grande manifestazione di democrazia quella che tutta l’Europa ha dato al mondo con il voto per il rinnovo del Parlamento Europeo. Meno di un secolo addietro eravamo lacerati da guerre che hanno insanguinato l’intero continente fino dagli albori della storia. Oggi siamo arrivati ad eleggere democraticamente un Parlamento che, nel bene e nel male, deciderà le sorti di tutti noi. Non è la prima volta che votiamo democraticamente, ma questa tornata elettorale è stata un punto di svolta di grande significato. Siamo ancora dentro una grave crisi economica che ci sta stritolando, ha creato decine di migliaia di disoccupati e ha reso un’alta percentuale di cittadini praticamente poveri. La “classe media” che solo qualche decennio addietro poteva aspirare ad un futuro di prosperità è stata annientata. Condizioni queste che fanno male a tutti, con l’esclusione di pochissimi privilegiati.
In queste condizioni sarebbe stato comprensibile un moto di ribellione, di vero e proprio rigetto delle istituzioni che ci hanno governato fino a questo momento. Così non è stato. È vero che le percentuali di coloro che si sono recati alle urne è in molti casi risultata bassa, ma è altrettanto vero che le operazioni di voto si sono svolte dappertutto con regolarità. Nessuno ha impedito con la forza che si andasse a votare, in nessun Paese.
Chi si è recato alle urne ha dato un chiaro segnale di comprendere che cosa sia l’Europa. Anche coloro che hanno votato per i partiti cosiddetti “antieuropei”. In fondo anch’essi hanno espresso i loro rappresentanti che andranno al Parlamento per sostenere le loro tesi. Non saranno certamente teneri ed accondiscendenti, ma lo spirito critico, talvolta profondamente critico, può solo far bene alla democrazia.
Esprimere le proprie opinioni è un diritto inalienabile e sono da accettare anche le opinioni di coloro che si oppongono con la ragione a quella che ai più appare una strada tracciata e da percorrere.
Oggi chi vuole opporsi ad un processo di integrazione sempre maggiore dei popoli europei esprime un senso di disagio profondo verso un’Europa che appare lontana, fatta solo per il benessere economico e per il vantaggio di pochi. La funzione dei rappresentanti parlamentari di coloro che la pensano in questo modo è importante per riportare l’attenzione sulle reali necessità dei cittadini che hanno creduto e credono nell’unione tra i popoli del vecchio continente.
Ancora troppe disparità esistono. E forse anche troppe autonomie che derivano da una storia a da retaggi millenari. Il territorio europeo non è governato in modo uniforme. Comuni, provincie e regioni hanno funzioni e dimensioni differenti tra Stato e Stato. Regole ed adempimenti burocratici sono ancora troppo distanti, disomogenee ed eccessivamente complesse. Semplificare ed uniformare sarà uno dei compiti che attendono i nuovi eletti al Parlamento Europeo.
Sarà un compito arduo, al quale non si dovranno sottrarre, pena la totale perdita di fiducia in questa Europa ed il ritorno a nazionalismi improduttivi e pericolosi.
Non possiamo far altro che augurare buon lavoro a tutti i parlamentari appena eletti.