DALL’INCERTEZZA SI PUO’ E SI DEVE RINASCERE



Questo mese di marzo dell’anno duemilatredici si apre nel segno dell’incertezza. Siamo senza il Papa, la massima autorità della Chiesa Cattolica, ma in realtà abbiamo, prima volta nella storia, un Papa Emerito. Le funzioni del quale sono del tutto sconosciute, o meglio non dovrebbero essere evidenti. Ogni parola espressa potrebbe risultare molto dannosa per l’Istituzione. Non per nulla il nuovo Papa è stato sempre eletto alla scomparsa del precedente. Che cosa potrà accadere è ancora ignoto, ma certamente abbiamo assistito ad una svolta storica. Le recenti elezioni politiche hanno prodotto una situazione numerica piuttosto complicata. La legge elettorale ha assegnato un largo premio di maggioranza alla coalizione che ha superato di poche frazioni di punto percentuale gli altri competitori. Ma tutto ciò solo in uno dei rami del Parlamento, la Camera dei Deputati. Al Senato nessuno può contare sulla maggioranza dei voti se non ci saranno alleanze tra i gruppi. Uno scenario insolito, che nella storia della nostra Repubblica non si era ancora visto. Anche i mercati economici e le monete non sembrano per nulla stabili. I Paesi più deboli dell’area Euro stanno soffrendo una crisi senza precedenti. La Grecia è allo stremo e il Portogallo non sembra avere prospettive migliori. Persino la Francia comincia a vacillare nella propria economia. Solo la Germania pare resistere, anzi la sua economia prospera. Il futuro sembra veramente incerto e non ci sono modelli economici che possano rendere ragione ed interpretare quanto sta avvenendo. Gli scenari non sembrano tranquillizzanti, anzi il contrario. Ma quello che può apparire negativo costituisce spesso un punto di svolta, un’occasione per il cambiamento e per il progresso. La storia ce lo ha mostrato ed è auspicabile che ce lo abbia insegnato. L’uomo è sempre stato capace di emergere dal buio della storia per costruire il futuro. Occorre liberare la mente, abbandonare i pregiudizi, considerare le idee degli altri allo stesso modo delle proprie. Cambiare insomma noi stessi, il nostro modo di pensare forse troppo individualista. Che cosa c’entra tutto questo con l’incertezza? Che cosa può fare il singolo individuo su temi che sono molto al di sopra delle possibilità di ognuno di noi? Forse poco, ma il solo abituarsi a comprendere che tutto può cambiare, anche rapidamente, può essere d’aiuto. La mancanza di guide e di riferimenti certi porta inevitabilmente alla discussione, allo scambio di idee e di suggerimenti. E’ questo il vero contributo di ognuno di noi, la semplice e preziosa esposizione delle proprie idee. Quando avremo un nuovo Papa, una situazione politica più stabile e dei mercati economici meno schizofrenici ci troveremo di fronte a situazioni diverse da quelle attuali. E daranno di certo prospettive di sviluppo e di crescita umana, spirituale sociale ed economica che oggi non siamo in grado di ipotizzare. Questo almeno la storia passata ci ha mostrato: dopo i secoli bui siamo approdati al Rinascimento, ed è proprio il nuovo rinascimento ciò di cui abbiamo bisogno.






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