TEMPO (SECONDA PUNTATA)
Pubblicato: 9 settembre 2012 | Categoria: FOGLIETTONE (RACCONTO A PUNTATE) | Autore: Elvis Felici
Pubblichiamo qui un racconto a puntate. Se qualche lettore vuole collaborare ci scriva. Saremo lieti di pubblicarlo.
Alle sei e quarantacinque usciva di casa e si dirigeva alla fermata dell’autobus dopo essersi fermato all’edicola per acquistare il quotidiano locale. A quell’ora del mattino poteva trovare posto a sedere e lo faceva nell’ultima fila di sedili, accanto al finestrino di sinistra da dove osservava le espressioni degli automobilisti che percorrevano la strada nell’altro senso. Con il giornale ancora da aprire arrivava in anticipo in ufficio e prima di iniziare il lavoro dava una rapida occhiata ai titoli principali, così da avere una generale informazione su quanto accaduto in città con lo scopo principale di verificare se qualcosa di anomalo fosse accaduto ai servizi postali dei quali si occupava.
Poi iniziava il lavoro e si estraniava completamente dal mondo circostante, immedesimandosi in quella serie interminabile di numeri di spedizione, di controllo dell’esatta affrancatura, di smistamento alle varie destinazioni e di compilazione, per la verità con un foglio elettronico che usciva dai computer, dei singoli fogli che i diversi portalettere avrebbero poi dovuto far firmare ai destinatari.
Le ore di lavoro passavano velocemente e alle quattro del pomeriggio era libero di uscire. In inverno un breve giro per le strade circostanti l’ufficio gli permetteva dei sgranchire le gambe e di gettare uno sguardo all’interno delle vetrine dei tre negozi di dischi che trovava lungo il percorso. La musica era una delle sue passioni e in particolare la musica così detta classica. Amava Mozart, Bach, Beethoven e Haydn e si dilettava nell’ascolto dei brani di Gluck, Berliotz e Sibelius, insomma gli piaceva un ventaglio assai ampio di compositori. Non aveva, a casa, una stanza dove potersi estraniare e godere in solitudine del fluire delle note da un impianto stereofonico, ma alcune volte al mese veniva invitato da un amico che poteva permettersi una vera sala di ascolto con un impianto di ultima generazione ed un perfetto isolamento acustico. Quando era invitato sceglieva con cura i brani da ascoltare e acquistava i compact disc necessari. Costruiva così un vero e proprio programma di concerto miscelando sapientemente i brani e scegliendo con cura le orchetre e i direttori. Per contro l’amico che lo invitava offriva a Angelo del vino eccellente aprendo sapientemente bottiglie dai nomi e dal prezzo importanti. Così queste serate, comodamente seduto su un ampio divano a piccoli e regolari disegni geometrici, gli consentivano una breve fuga dalla quotidianità sebbene la grande concentrazione che teneva nell’ascoltare anche i più fini dettagli lo faceva stancare come, e forse di più, se fosse stato al lavoro. Ci metteva tanto impegno, anche perché al termine di quel freddo concerto elettronico, scambiava con l’amico opinioni sulle interpretazioni e sui brani, mentre nel bicchiere si aprivano sensazioni olfattorie e gustative di straordinaria intensità.