RINUNCIARE AL VINO QUANDO SI DEVE GUIDARE



Il vino è insediato stabilmente nella nostra cultura. Le restrizioni, peraltro sacrosante, alla guida dopo aver bevuto anche pochissimo, sembrano essere in disaccordo con questa affermazione. Bere un bicchiere di vino a tavola non significa sempre perdere le proprie capacità. Un bicchiere di vino accompagna i nostri piatti, li sostiene, li completa. Talvolta l’acqua proprio non ci sta, non si accompagna, uccide un piatto. Non me ne vogliano gli astemi, non sanno che cosa perdono. Il vino è radicato nelle tradizioni nostre, deriva da un lavoro duro, che impegna tutto l’anno. La vite, la sua cura in campo che parte nell’autunno e inverno con la potatura e la sistemazione, la concimazione del terreno e poi a primavera con la crescita dei tralci verdi cominciano i trattamenti per evitare che le malattie fungine e gli insetti rovinino completamente il raccolto. Fatica e sudore anche in estate, con la legatura dei tralci verdi e la cimatura, per arrivare poi a scoprire i grappoli prima della vendemmia. Tanta fatica ed impegno è già stato messo, ma ore il tempo atmosferico deve fare la sua parte. I coltivatori guardano il cielo e studiano le previsioni del tempo per stabilire i tempi della raccolta. Con le uve che arrivano in cantina il lavoro si trasferisce all’interno. Fermentazioni e macerazioni, svinamento e travasi si susseguono e necessitano della massima attenzione. Basta poco a che i batteri possano trasformare il prodotto in qualcosa di inutilizzabile. E poi, finalmente, si imbottiglia ed il prodotto arriva sulle nostre tavole. Un susseguirsi di operazioni che l’uomo ha maturato nei secoli, aiutate oggi dalle tecnologie, ma che ancora richiedono fatica, sapienza ed amore per il lavoro. Il tutto finisce all’interno di una bottiglia, il cui contenuto è pronto a raccontarci una storia, quella del territorio, della tradizione, dell’esperienza. Vini bianchi, rosati e rossi, ognuno con la propria identità, con il proprio carattere, come ogni individuo della specie umana. Si diceva delle restrizioni sull’assunzione di alcool per i guidatori. I limiti, per alcuni, sembrano troppo stretti. Chi scrive ama il prodotto nobile della terra e del duro lavoro dell’uomo e non per questo è contrario alle restrizioni. L’automobile è un’arma e non può essere maneggiata se non si è nel pieno possesso delle proprie capacità Meglio un bicchiere di vino in meno che un morto sulla coscienza. Ed allora rinunciamo al vino quando sappiamo di dover guidare e gustiamoci un piatto ripromettendoci di accompagnarlo come merita quando alla guida dell’auto ci sarà qualcun altro.






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