GIOVANI GENERAZIONI ABBIATE DESIDERIO DEL NUOVO

Contro la crisi è' necessario un salto di qualità che i giovani possono contribuire a realizzare

Anche il 2014 è finito. Trascorso in un clima di crisi generale, economica ma non solo. Crisi di idee, di identità, di obiettivi, di programmi e di speranze. Nei decenni passati si contrapponevano differenti vedute politiche che, ognuna nella propria identità, proponevano soluzioni e modelli di crescita e sviluppo sociale. Oggi assistiamo ad un generale appiattimento di idee, sono scomparse completamente le differenze sostanziali in tema di modelli tra i vari schieramenti politici. Nessun partito propone programmi a medio e lungo termine, nessuno ha una ricetta da proporre. Questo non fa che aumentare la sensazione di disagio che vive ogni cittadino del nostro Paese che vede inesorabilmente aumentare solo la quota di risorse che deve destinare alla collettività, le tasse. Tante promesse di drastiche cure dimagranti dell'apparato burocratico non hanno trovato applicazione pratica se non in modo del tutto marginale. La pubblica amministrazione non si adegua alle innovazioni tecnologiche che consentirebbero un notevole risparmio di personale, ma rimane ancorata a metodi di lavoro obsoleti che nessuna impresa privata potrebbe adottare. In questo clima generale anche le speranze, soprattutto quelle delle nuove generazioni, vengono meno. I giovani si adattano a vivere alla meno peggio, spengono i loro sogni nella nebbia dell'incertezza e non costituiscono più il motore essenziale per la crescita della nostra società. Si apre però il 2015, e , come si dice, anno nuovo vita nuova. Ma è veramente così? La domanda sorge spontanea alla osservazione che la prima notizia importante del nuovo anno è l'assenza dal lavoro, durante la notte di San Silvestro, di una notevole percentuale di Vigili Urbani della nostra città capitale, Roma. Assenze per malattia e permessi per la donazione di sangue che hanno ridotto al lumicino la forza che deve contribuire fortemente a garantire sicurezza nella città. Al di là delle ragioni che saranno certamente espresse dalla parti in causa, rimane l'amaro per aver iniziato un nuovo anno in un modo che ci ricorda una piramide di privilegi e di favoritismi. Non vale certo per l'intera categoria dei vigili, i quali assai spesso svolgono un lavoro importante e faticoso al tempo stesso. Vogliamo voltare pagina, pensare e puntare solo agli obiettivi positivi. Vogliamo vincere la crisi economica che ci attanaglia con la nostra creatività e perseveranza. Siamo italiani, un popolo che ha vissuto momenti bui della propria storia, ma che si è sempre rialzato. Anzi, in alcuni momenti storici è stato il vero e proprio motore del rinnovamento e della crescita. Penso al Rinascimento, a quello che fecero i grandi uomini della storia e tutti coloro che non vengono ricordati. Un'Italia da imitare, che fece uscire il mondo dal buio del medioevo e che oggi può fare la propria parte per dare una spinta al cambiamento che il mondo intero richiede. Forza dunque, e soprattutto forza giovani generazioni. Abbiate fame e sete di nuovo, di modelli culturali ed economici diversi da quelli che ancora sono in vigore. Sappiate inventare una nuova società, un nuovo vivere civile che non ci costringa a veder trascorrere gli anni e sentire notizie che nulla hanno di nuovo, ma sanno di vecchio e stantio. Aiutate tutti al nuovo rinascimento del mondo intero, le generazioni degli adulti non sono più in grado di farlo. Studiate, preparatevi e fate sentire la vostra voce, forte e chiara. Chi saprà ascoltarvi potrà solo aiutarvi ad aprire una nuova partita nella storia dell'uomo.






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