LA LUCE DELLA SPERANZA IN FONDO AL TUNNEL DELLA CRISI



La crisi economica che sta distruggendo la vita di molte famiglie sembra non fermarsi. Una voragine senza fondo. Una spirale che non si arresta e che lascia sul lastrico tante persone ogni giorno. Molti hanno sperato che tutto potesse tornare come prima, tanti lo sperano ancora. Ma non sembra esserci alcuna possibilità. È scoraggiante vedere le insegne rimaste appese come per ricordare che in quel luogo ferveva un’attività, uomini e donne lavoravano per una gran parte della loro giornata per realizzare obiettivi comuni. Il solo modo possibile, nella nostra civiltà occidentale, di poter nutrire la famiglia, di poter sostentare se stessi e i propri cari. Ora è cambiato e sta cambiando tutto. Le aziende che chiudono mettono in ginocchio operai e datori di lavoro, impiegati e dirigenti senza alcuna distinzione. Si dice che sono le regole del mercato, ma di un mercato che nulla ha a che vedere con i mercati tradizionali che sono fatti anche di solidarietà. Qualcuno resiste, cerca di mantenere in piedi quello che aveva realizzato in una vita di sacrifici. Imprese con decine di persone sono ridotte a poche unità, solo l’indispensabile per mandare avanti l’azienda. Così pure nel commercio i grandi magazzini edili sono l’ombra di se stessi. Già, perché l’edilizia è il settore forse più colpito e dove sembra proprio non esserci ripresa. E così i magazzini che rifornivano di materiale e davano suggerimenti per le piccole ristrutturazioni oggi sono desolatamente vuoti. Le stime degli organismi internazionali non sono per niente positive. Il prossimo anno avremo una crescita nulla o, nella migliore delle ipotesi, sarà molto bassa. Questo non aiuta certamente a creare il clima adatto a ben sperare per il futuro e dunque a fare investimenti. La situazione è ulteriormente complicata da una situazione fiscale europea diversa tra gli Stati membri. Le multinazionali prendono la loro sede fiscale dove c’è maggiore convenienza e chiudono gli stabilimenti in quei Paesi, come il nostro, nei quali la pressione fiscale è maggiore. Tutti problemi che la politica dovrebbe affrontare e cercare di risolvere. Purtroppo nel nostro Paese ogni volta che le cose si potrebbero fare vengono rispolverati vecchi temi che inducono a pensare che lo si faccia per l’incapacità e la mancanza di volontà di affrontare i nodi della questione. Così ancora si parla di riforma elettorale, si fanno passare le settimane discutendo di problemi che sono sì importanti per la democrazia, ma che hanno ben poco legame con la realtà cruda che moltissimi cittadini si trovano ad affrontare quotidianamente. Riusciremo mai ad avere una classe politica che aiuta realmente i suoi concittadini elettori? Unica consolazione è la rilettura della storia. Dopo ogni crisi, a seguito di ogni flagello che ha colpito l’umanità ci sono stati periodi di crescita sociale e degli individui che hanno portato al vero progresso per tutti. Non possiamo che augurarci che accada anche nella nostra epoca, ma che accada in fretta perché chi è ridotto in povertà non può più attendere.






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