MERCATO TRADIZIONALE E MERCATI FINANZIARI

Un pollo vivo contro un pacchetto azionario

Per le persone comuni il mercato è il luogo nel quale si va a fare spesa. Ci sono mercati coperti, mercatini settimanali ed anche mercati differenti. Ad esempio ci sono i mercati dell’antiquariato, i mercati della frutta oppure i supermercati. In questi ultimi trovi i prodotti che ti interessano senza dover girare tra diversi negozianti. Il mercato è fatto dai mercanti, persone che comprano la merce dai loro fornitori e la rivendono guadagnando da vivere. Il Mediterraneo è stato da sempre il teatro dei mercanti, il luogo dove si scambiavano e si scambiano le merci. Ancora oggi è ricco di porti nei quali attraccano le navi cariche di prodotti provenienti dai luoghi dove vengono estratti o fabbricati e ripartono con quello che viene caricato. Questo, nella nostra comune esperienza è il mercato. Al mercato dei Paesi a sud del Mediterraneo i prezzi non sono fissi. Per un prodotto il mercante chiede una cifra che deve essere contrattata. Una contrattazione può andare avanti anche per ore e, quando ci si accorda, si scambia la merce col denaro. Sì, perché per comprare e vendere ci deve essere accordo. Devono essere soddisfatti il venditore e l’acquirente. Entrambe devono ritenere di avere fatto un buon affare. In Europa, e più in generale nel mondo occidentale, il concetto di mercato è molto cambiato. I due soggetti, il compratore e il venditore, spesso non sono ben identificabili, anzi in quello che viene chiamato mercato finanziario, non si capisce chi siano. Si è così creato un mercato anonimo, dove chi compra o vende sta dietro la tastiera di un computer e legge sul monitor dati e statistiche. Spesso non si comprende neppure che cosa si compra o si vende. Azioni di società che non renderanno mai un utile proporzionale all’investimento, prodotti finanziari incomprensibili alla gente comune sono gli oggetti in vendita in questo alquanto fantomatico mercato. Una ulteriore considerazione deriva dal fatto che nel mercato tradizionale il mercante che ha comprato i polli dal contadino ha messo in moto in qualche maniera l’economia. Il contadino che vende i propri polli ai mercanti vive del suo lavoro. Il mercato virtuale che viene chiamato finanziario non mette in moto nulla di apparente. Muove solo immensi flussi di danaro che si spostano da una parte all’altra del mondo in pochi attimi senza produrre alcun benessere per gli esseri umani. Una enorme concentrazione di risorse, cioè di soldi, che sembra non servire a niente, solo ad ingrossare se stessa. Per arrivare dove? Io non riesco a capirlo. Non riesco neanche ad immaginarlo. Vedo solo che questo modo di fare economia porta interi popoli sull’orlo di un disastro, rischia di far affondare le nazioni. I mercanti dove sono finiti? Dove sono andati i navigatori che con i loro legni andavano a scoprire nuove terre e nuovi prodotti per il beneficio loro, sì, ma anche di molte altre persone se non di interi popoli? Se il denaro continuerà ad alimentare solo se stesso e non ci sarà più nessuno in grado di utilizzarlo, quale sarà la sua funzione? Forse torneremo ad alimentare i mercati, quelli veri, quelli dove si compra ancora il pollo, che nel sud del Mediterraneo ancora è venduto vivo e che in questo modo mantiene viva l’economia di intere popolazioni.






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