UN BUON FRITTO DI TOTANI E BACCALA’ NEL CENTRO DI LIVORNO



Si chiama “Il Fischietto” un circolo ACSI una sigla che ai più, compreso chi scrive, risulta sconosciuta. Una breve ricerca svela il significato dell’acronimo, ossia Associazione Centri Sportivi Italiani. Ma che cosa ha a che vedere lo sport con un luogo dove si mangia? La correlazione è semplice da spiegare perché il titolare e fondatore del locale è un ex rugbista, sport che nella città labronica ha molti seguaci. E da lì deriva anche il nome del locale, a ricordare quel fischietto che gli arbitri fanno trillare per dirigere il gioco. Molto è ispirato al rugby, a cominciare dalla semplicità e robustezza di tavoli e sedie. Un ambiente però caldo, anche se rumoroso per il ciarlare dei commensali, in prevalenza giovani. Un quadro che raffigura Giovanni, così si chiama il titolare, campeggia sopra l’ingresso della cucina e risulta ben somigliante a quel signore simpatico e cordiale che spesso si aggira tra i tavoli e prepara il conto finale. Appena ci siede vengono servite le noci in un sacchetto di carta, un modo simpatico ed originale di aprire la serata. Ricordano il rugby alcuni nomi dei piatti, quali ad esempio il “terzo tempo” un antipasto sempre presente nel menù. Altro classico sono i moscardini cacciuccati con polenta fritta sempre molto gradevoli ed appetitosi. I primi sono fantasiosi e talvolta azzardano abbinamenti che al palato danno ottimi segnali. Si fa largo uso di pesce, ma nella lista, di solito composta da tre scelte per ogni portata, non mancano mai piatti di carne o vegetariani per soddisfare chi non gradisce il pesce. Immancabile il fritto di totani e baccalà, veramente ben fatto. Crosticina croccante, ben asciutto e boccone ben cotto. Il totano in particolare risulta masticabile, saporito e goloso. Anche il baccalà è veramente buono, non salato ma sapido al punto giusto e dall’aroma ben equilibrato. La difficoltà sta nella scelta, se solo totani, solo baccalà o il misto. Ad ognuno la propria scelta. Il vino è migliorabile, ma per un conto che sovente si aggira sui 15 euro ci si deve accontentare. Nella bella stagione si mangia all’aperto, al fresco di alberi secolari. Occorre prenotare perché è sempre pieno, ma ne vale la pena.






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