LE REGOLE DELLA DEMOCRAZIA PREVEDONO LIBERE ELEZIONI

Piaccia a non piaccia che ci governa dovrà essere eletto dal popolo

La gestione ed il governo delle imprese private avviene in modo del tutto differente rispetto a quanto dovrebbe accadere nel mondo della politica. Gli azionisti, che investono il loro denaro nelle attività aziendali, hanno il sacrosanto diritto di eleggere alla guida dell’azienda le persone di loro fiducia. Così avviene per le nomine a tutti i livelli, dai dirigenti aziendali ai consigli di amministrazione, da quella dell’amministratore delegato al presidente. Gli azionisti hanno la facoltà di concedere e togliere il mandato a loro piacimento, in ossequio alle regole che essi stessi si sono dati internamente. In questo modo possono essere nominati amministratori oppure sfiduciati senza alcuna apparente ragione. Il tutto, è ovvio, nel rispetto pieno delle leggi che regolano la materia. Nella amministrazione della cosa pubblica le regole sono differenti. La democrazia prevede che per le cariche politiche ci si affidi a libere elezioni. I cittadini possono così scegliere a chi e a quale schieramento dare la loro delega per amministrare un Paese o gli enti locali per il periodo di tempo al quale si riferisce il mandato elettorale. La complessità della vita democratica di un popolo determina un susseguirsi di nomine che i politici eletti hanno la facoltà di fare e di revocare. Così, ad esempio, i sindaci nominano gli assessori e la loro nomina è ratificata dal consiglio comunale, i ministri e il Presidente del Consiglio nominano i sottosegretari e così via. Rimane comunque centrale il ruolo del popolo, che esprime attraverso le elezioni ed il voto la volontà politica di essere governato da uno degli schieramenti che si sono candidati. Nella vita democratica di un Paese è essenziale il rispetto della volontà popolare. Quanto emerge dallo spoglio delle schede depositate nelle urne elettorali non è sindacabile. Si può essere o meno in accordo, alcuni personaggi possono non essere giudicati all’altezza del compito, ma la volontà degli elettori non si discute, deve essere rispettata. Pena la decadenza della democrazia con tutto quello che ne consegue. Gli uomini che ci governano dovrebbero avere sempre ben presenti questi basilari concetti. La gestione della vita politica con i metodi della gestione aziendale non è ammissibile. Sono due piani completamente diversi e gli scivoloni, magari involontari, devono essere accuratamente evitati. In democrazia esistono regole scritte e una cosiddetta prassi istituzionale che sono l’insieme delle modalità da rispettare per la vita democratica. Rattrista molto il sentire affermazioni di importanti leader politici che vorrebbero questo o quel personaggio alla guida di un Paese, come se appunto si trattasse della gestione di una qualsiasi azienda. Rattrista per il modo, che non tiene in alcuna considerazione la volontà degli elettori. Rattrista per l’arroganza di chi ritiene che l’aver raggiunto una certa posizione politica costituisca una rendita vitalizia. Rattrista perché il calpestare le regole democratiche porta inevitabilmente al declino. La storia ci dovrebbe essere maestra ed insegnare a tutti, politici compresi, che senza la memoria del passato non si può costruire il futuro.






Nome:
E-mail:
Testo: